Aggiornamenti
Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge n. 4/2019, migliaia di lavoratori stanno valutando l’ipotesi "quota 100”: non soltanto per verificare se possiedono i requisiti di accesso al pensionamento anticipato (o quando li avranno), ma anche per comprendere quale sarà l'effetto sul trattamento pensionistico o a quali limiti andranno incontro per lo svolgimento di future attività.
Per molti lavoratori l'accesso alla pensione è un'opzione da valutare anche in relazione all'attuale posizione lavorativa. Da parte delle imprese non mancherà l’interesse a valutare l’opportunità di ricorrere a tale strumento, ma la scelta del lavoratore deve essere consapevole dal momento che l'utilizzo di quota 100 è un diritto ma non un obbligo.
Si apre dunque la possibilità di raggiungere accordi che consentano, ad esempio, di recuperare al momento dell’uscita una compensazione del minore trattamento futuro.
L’eventuale trattativa deve essere condotta con molta attenzione, consapevoli dei tempi e dei limiti di quota 100, per trarne una ragionevole utilità e per evitare di trovarsi in situazioni non previste come già accaduto agli “esodati” della Legge Fornero del 2012. D’altro lato, per chi decide di non usare quota 100 c'è il pieno diritto a rimanere in azienda, senza subire pressioni o ritorsioni indebite.
I servizi che possono assistere i lavoratori sono tanti (patronati, uffici sindacali, consulenti del lavoro, avvocati) e vanno selezionati con consapevolezza.
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Parole chiave: Previdenza
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