Interposizione illecita nell'ambito di un appalto nel settore ferroviario

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Il Tribunale dichiara la sussistenza di un rapporto di lavoro diretto tra il dipendente dell'appaltatore e la società committente che si intrometteva nella gestione della forza lavoro

Legalilavoro il 12 novembre 2017 ha ottenuto dal Tribunale di Firenze un'altra sentenza favorevole relativa ad un caso di interposizione illecita. Il Giudice ha accertato la sussistenza, in favore del lavoratore e a carico della società ferroviaria appaltante, di un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato, con conseguente condanna al relativo inquadramento.

Il Tribunale, dopo un breve e limpidissimo excursus in tema, ha dedicato peculiare attenzione in punto di prova alla documentazione prodotta dal lavoratore. In particolare sono stati puntualmente analizzati sia il contratto di appalto, che escludeva espressamente qualsivoglia intervento o direttiva da parte del personale “ferroviario” nei confronti del dipendente dell’appaltatore, sia alcuni “modelli” per mezzo dei quali l’appaltante predisponeva - giornalmente e in maniera del tutto dettagliata e specifica - i singoli servizi svolti dal personale della ditta appaltatrice; quest'ultima si limitava invece a consegnare tali direttive agli interessati.

Degno di nota anche il fatto che il Tribunale abbia respinto la domanda di manleva proposta dalla appaltante verso le altre convenute, ovvero il consorzio che aveva negoziato l’appalto e la cooperativa che lo aveva materialmente preso in carico (cosiddette terze chiamate in causa).

27.11.17
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