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La vicenda societaria del gruppo La Perla ha raggiunto un punto di svolta significativo, culminando in una soluzione definita "storica". Questa complessa vertenza ha messo in luce le sfide poste da procedure concorsuali transnazionali, in particolare tra Italia e Regno Unito post-Brexit, e da una frammentazione societaria tra l'azienda detentrice del marchio e le entità responsabili della produzione e della vendita della lingerie di lusso.
Nel 2018, il Fondo olandese Tennor aveva acquisito il Gruppo La Perla, articolato in quattro società: La Perla Manufacturing, La Perla Management (italiana), La Perla Italia (retail) e La Perla Management UK (detentrice del marchio), quest'ultima con sede in Inghilterra.
La situazione è precipitata nel 2023, quando La Perla Management UK è stata sottoposta a procedura fallimentare in Inghilterra a causa di ingenti debiti nei confronti del fisco inglese. Questa situazione minacciava la chiusura delle società italiane collegate e il licenziamento delle oltre trecento dipendenti.
Su istanza dei sindacati, tra cui la Filctem Cgil di Bologna, assistita da Legalilavoro Bologna, i giudici del Tribunale di Bologna hanno adottato una misura fondamentale: il sequestro preventivo del marchio La Perla. Tale decisione ha impedito la vendita separata del marchio da parte della società inglese, bloccando di fatto le procedure concorsuali britanniche. I giudici bolognesi hanno rilevato come il centro principale degli interessi del Gruppo non fosse a Londra, bensì in Italia, dove i prodotti venivano realizzati e le relazioni globali gestite. Hanno inoltre riconosciuto il marchio La Perla come un prodotto tipico della manifattura italiana.
Negli ultimi mesi, la complessa vicenda de La Perla è stata gestita al tavolo di crisi istituito presso il Ministero delle imprese e del made in Italy. L’esito di questa lunga e difficile trattativa, che ha sempre visto le lavoratrici in prima linea nella difesa dei loro posti di lavoro e delle loro competenze uniche, ha portato alla firma di un protocollo congiunto di vendita. L'obiettivo primario di questo accordo è la salvaguardia della produzione nel sito storico di Bologna, il mantenimento delle competenze e la tutela di tutti i posti di lavoro.
Il 10 giugno 2025, il Ministero delle imprese e del made in Italy ha ufficializzato la svolta: il nuovo acquirente è l'imprenditore americano Peter Kern. Quest'ultimo si è impegnato non solo a rilanciare l'azienda, mantenendo tutti gli attuali posti di lavoro, ma anche a incrementare l'organico con quaranta nuove assunzioni.
Questo epilogo positivo de La Perla rappresenta un importante precedente, dimostrando come un'azione sinergica tra sindacati, istituzioni e giurisprudenza possa preservare un'eccellenza del made in Italy di fronte a complesse speculazioni finanziarie.
(a cura di Legalilavoro Bologna)
Parole chiave: Contratti di lavoro e diritti , Licenziamenti , Sindacato , trasferimento d'azienda